Probabilmente concorderai sul fatto che una delle cose più tenere sia vedere un bimbo piccolo con il ciuccio!
Questo accessorio è davvero necessario oppure se ne può fare a meno?
Dal momento in cui nasce, il neonato ha un grandissimo bisogno di succhiare: è la sua occupazione principale oltre al dormire. Vorrebbe sempre stare attaccato al seno della mamma; si potrebbe pensare che abbia sempre fame, ma in realtà lo fa perché la suzione lo rassicura e tranquillizza.
Quando il bebè piange spesso verrebbe spontaneo trovare una soluzione, alternativa al seno, per calmarlo. Valutando l’acquisto del ciuccio ci siamo posti alcune domande. Le presentiamo di seguito, insieme alle risposte che abbiamo trovato sperando ti possano essere utili.
Il ciuccio rovina il palato o la crescita dei denti del bimbo?
La domanda giusta sarebbe: meglio il ciuccio o il pollice? Se il bimbo non usa il ciuccio, infatti, si succhia il pollice e, questo sì, può compromettere una corretta crescita dell’apparato dentario e, se il bimbo prende l’abitudine a succhiarlo, ti sfidiamo a fargliela perdere (il ciuccio si può togliere, il pollice no!!).
Come tutte le cose non bisogna abusarne e valutare sempre i benefici che l’uso del ciuccio può portare rispetto ai suoi potenziali effetti indesiderati. Nel primo anno di vita sono molti i benefici ad esempio, riduce il rischio di SIDS.
Quale ciuccio scegliere?
Sul mercato c’è l’imbarazzo della scelta: grande, piccolo, morbido, duro, adatto dalla nascita, dai 3 mesi, di silicone, di caucciù,… A noi ne hanno regalato uno tutto in caucciù (ma qui ne puoi trovare di diversi tipi): ci siamo trovati bene perché è morbido in tutte le sue parti e il bimbo può mordicchiarlo senza problemi.
Per evitare cambiamenti al palato è meglio, inoltre, prendere un ciuccio con la “linguetta” piccola e, magari, averne un paio di tipologie di linguette differenti.
E’ importante scegliere un ciuccio adatto all’età del bambino e cambiarlo seguendo la sua crescita così che possa averne sempre uno pensato esattamente per l’età del nostro piccolo.
Quando dare il ciuccio?
Nel caso di allattamento al seno, l’ostetrica ci aveva sconsigliato l’utilizzo del succhiotto nel primo mese di vita: capezzolo e ciuccio prevedono due differenti suzioni e il neonato potrebbe entrare in confusione.
Quando però il bimbo piange tutto il giorno, la pazienza della mamma viene messa a dura prova: non tutte possono tenere il bimbo attaccato 24 ore su 24, ma allo stesso tempo bisogna tranquillizzarlo per farlo calmare. E allora W il ciuccio!
Bisogna ricordare che è bene iniziare a togliere il succhiotto al bambino dopo il primo anno di età perché mentre dal primo mese di vita fino al compimento del primo anno il ciuccio presenta più fattori positivi che negativi dopo il primo anno questo rapporto si modifica e il succhiotto risulta avere più effetti negativi che positivi.
E se il bimbo non lo prende?
E’ vero, ci sono molti bimbi che sembrano non volere il ciuccio. Anche noi abbiamo avuto qualche difficoltà all’inizio ma pian piano abbiamo raggiunto l’obiettivo. Ecco cos’abbiamo scoperto:
- se il bimbo piange per fame, il ciuccio non serve a nulla
- le prime volte prova a darglielo quando il bimbo è tranquillo e sta per addormentarsi
- gioca con il succhiotto sulla bocca del bimbo, facendo dei piccoli cerchi: stimolerai la sua curiosità
- bagnalo nello stesso latte in cui solitamente mangia
Siamo consci di aver trattato un argomento controverso e di cui spesso ci sono opinioni che possono sembrare discordanti.
Anche per noi è stato difficile scegliere se e come usare il ciuccio per il nostro bambino e immaginiamo lo sia anche per te. Da un lato è uno strumento che ha notevoli benefici per un certo periodo della vita del neonato dall’altro poi, se non se ne termina l’uso, presenta effetti indesiderati che alla lunga possono portare anche a problemi funzionali della bocca del bambino.
A che conclusione siamo arrivati? A quella che un po’ c’è per tutto ciò che ruota intorno al mondo dei bambini: è uno strumento che va usato nel modo giusto e per il giusto periodo nel quale i suoi effetti positivi superano di gran lunga quelli negativi, va usato sempre senza abusarne ma solo quando il piccolo ne ha la reale necessità o quando l’uso porta i suoi massimi benefici.